mercoledì 26 gennaio 2011

HYPHOLOMA FASCICULARE


‘ZOLFINO’, FALSO CHIODINO

Quest’anno una gelata prematura ha conservato questo piccolo funghetto, quasi fosse appena spuntato alla luce.
Di solito questo genere di fungo lignicolo, si trova in famiglie abbondanti sui ceppi di latifoglie e conifere, molto comune nel bosco fino ai 1200 metri di altitudine, e per quanto delicato, resiste anche nel freddo fino a novembre inoltrato.
‘L’Hypholoma fasciculare’, è chiamato volgarmente ‘Zolfino’, dal latino "sulphureus", cioè solforoso per via del colore e per quell’odore di zolfo che emana quando lo si raccoglie.
Le sue dimensioni  e colorazioni, possono variare notevolmente dall'uno all'altro, come nel caso del ‘pusillum Lange’ che è la varietà dalle dimensioni minori e con lamelle fittissime.

Il cappello dell’hypholoma fascicolare, varia da 3 a 9 cm di diametro, nasce chiuso e convesso, poi gradualmente si distende ma al centro rimane leggermente umbonato e arrotondato all’estremità. La superficie è liscia, levigata, asciutta, di colore giallo zolfo o arancio tendente al mattone, di solito, più scuro in punta.
Le sue lamelle da giovane sono di colore giallo verdognolo, per diventare a maturazione, di tonalità bruno-olivacee e violacee, talvolta quasi grigio-nere, molto fitte e delicatissime.
Il gambo è cilindrico e normalmente sottile ma sodo giallo in una tonalità più chiara del cappello, cavo solo a maturità e vecchiaia, varia moltissimo dall’habitat, ha un’altezza che va da 5 a 10 cm e un diametro di circa 0,5-0,8 cm, decorato da un velo cortiniforme molto leggero, ma visibile a causa delle spore tendenti al rossastro che vi si depositano, dando contrasto alla colorazione del gambo.
La carne come tutto il fungo è gialla senape, molto più chiara dell’esterno, dal gusto sgradevole e amaro, l’odore di zolfo già ne sconsiglia la sua raccolta.
L'esemplare mostrato ovviamente è molto scuro e fragile perché surgelato dalla bassa temperatura, ma ancora si può notare il colore verdognolo delle lamelle, il cappello arrotondato allestremità, il gambo pieno, il tutto leggermente più aranciato,

Anche se il suo aspetto è appetibile, che invoglia a raccoglierlo, specie per un principiante, non è mortale, ma in qualsiasi caso è un fungo non commestibile, decisamente tossico e può provocare brutte crisi gastrointestinali, quindi: è considerato velenoso, in qualsiasi caso è sconsigliato farne uso in cucina, e il sapore e l’odore ci aiutano fortunatamente nella scelta.


Queste sue caratteristiche aiutano i fungaioli a distinguerlo da altri funghi molto simili che vivono nelle adiacenze, anche loro a crescita ‘cespitosa’, cioè a cespuglio e in grandi famiglie, su ceppi di alberi o in zone limitrofe.
Tra queste varietà commestibili, e in alcuni casi molto ricercate, ricordiamo il genere ‘Armillaria’, 'chiodino', o ‘famiola’ nel gergo comune, e il ‘Tricholoma equestre’.










In quest'altro esemplare si può notare che è nato su di un tronco morto.










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