venerdì 30 dicembre 2011

SOTTO ZERO


ULTIMA PASSEGGATA D'AUTUNNO

Quest’anno abbiamo avuto una primavera, un’estate e un autunno davvero miti, con giornate assolate davvero splendide, era tanto che in montagna, accadesse che si potesse uscire, senza preoccuparsi, di portarsi un ombrello.




A Montecampione in qualsiasi caso, ha piovuto il giusto, ed ho avuto così la fortuna di trovare russule,








steccherini, pineroli, mazze di tamburo e qualche bel porcino nel bosco fino alla fine di settembre e,







quelli che ho nella mano sono proprio gli ultimi, raccolti in meno di mezzora, dopo una passeggiata.





In ottobre, (29 -10 - 2011, partendo verso le 21:30 da Milano e arrivando verso mezzanotte), ho provato ad andare sù per l’ultima camminata, prima dell’inverno.
A Milano ha fatto sempre caldo, al massimo sono uscita con una felpa in qualche serata, e così sono rimasta meravigliata prima dai gradi segnati sul cartello dell’hotel vicino al laghetto, sulla strada, che incrocio per arrivare al mio garage, e poi dal manto bianco che rivestiva i lati della strada, la persona con me ha commentato che certamente aveva nevicato qualche giorno prima, ma sembrava davvero incredibile.
Dopo posteggiato abbiamo fatto qualche scalino fino alla porta del condominio e non mi sembrava eccessivamente freddo anche se eravamo a -7°
In casa c’erano 11°, non ci potevo credere, ho subito attivato il riscaldamento mi sono presa una bella coperta di lana e prima di andare a dormire, abbiamo girato un po’ i canali tv, tanto da lasciare riscaldare un po’ la stanza.
Disdetta vuole, che l’unico termosifone dell’appartamento che non andava, si trovasse proprio nella nostra stanza!
Abbiamo così utilizzato la stufetta elettrica e ci siamo addormentati ancora un po’ infreddoliti.
Alla mattina ci aspettava una bella giornata, l’aria era fredda, luminosa e cristallina, ma il sole caldo sulla schiena era piacevole, tanto che dopo qualche tornante in salita, avevo caldo perché per sicurezza mi ero imbottita!
In genere ci facciamo una bella salita di almeno 7/ 8 km, partendo dai 1200 m per arrivare ai 1800, ma questa volta abbiamo deciso di fermarci sui 1500 m per mangiare in baita.
Per tutto il tragitto non abbiamo quasi incontrato umanità, se si escludono due auto e una jeep.
In compenso, uscendo e restando sul lato nord della scarpata, ho svelato il mistero del bianco luccicore notturno.




Niente neve ma brina!
Brina che per il freddo non si scioglie fino a sera e si rinnova col gelo notturno, formando vere e proprie falde, che possono assomigliare a cristalli lunghi fino a 3-5 cm, oppure a dei petali, incastrati tra loro a formare delle magnifiche rosette.



Sfortunatamente il gelo non crea solo ricami e ghirlande nei prati…





Salendo verso Prato Secondino si incontrano alcune gallerie, e sopra una di esse quando piove molto, straripa un torrente che porta molti detriti a valle, terreno massi e tronchi che sradica nel percorso.





Molti di questi detriti restano sopra la galleria in calcestruzzo danneggiandola.
L’acqua uscita dall’alveo continua a scendere per quasi tutto l’anno.
Quando arriva il freddo, ghiaccia, provocando lunghi ghiaccioli che con andare degli anni indeboliscono il cemento.



Anche la struttura in acciaio si arrugginisce e si piega al ghiaccio come si nota nelle immagini.

Fino a dieci anni fa Montecampione aveva una buona manutenzione, ma ultimamente i lavori di riparazione sulla strada che arriva fino al Plan, lasciano un po’ a desiderare.




Per me, come per altri residenti, è un dispiacere, il consorzio e il comune a valle, si preoccupano di più degli impianti di risalita degli sciatori, che delle strade, dell’albergo, e dei servizi autostradali...





Chi va lì, fuori stagione, da fine settembre a novembre, spesso trova albergo e ristoranti chiusi, poca accoglienza specialmente a 200 m.




E’ quello che è successo a noi che senza prenotazione siamo andati a Prato Secondino (baita dello sciatore) che in genere è aperto, dopo quasi due ore di camminata ci siamo ritrovati con un palmo di naso! Essendo domenica ero davvero stupita, visto la bella giornata.



Siamo rimasti una mezz’ora a riposarci e scaldarci al sole sulla bella terrazza panoramica e fatto due foto.
L’aria frizzante e il cielo terso ci hanno appagato almeno gli occhi, poi abbiamo percorso il sentiero a ritroso, e siamo ritornati a 1200 m.



Era aperto il bar “Pizzeria Val Grande”, dove un gruppo di persone che aveva pranzato lì, ha intonato canti degli alpini, ormai erano le 15:30, ma il vino, doveva aver rallegrato la combriccola...
Noi ci siamo accontentati di una birra e qualche patatina e dell’allegra atmosfera montana.
Nell’aria si sentiva il profumo delle caldarroste, così siamo stati tentati e ho mangiato le prime castagne dell’anno.



Rientrando la casa era ancora fredda, 16° ma, decisamente più accogliente della notte prima, ci siamo rilassati dopo una bella doccia calda, e verso le 19:30 siamo tornati in pizzeria, unico locale aperto sotto il Condominio Val Grande.
La pizza di Bettino è tra le migliori della Lombardia, almeno al confronto di quelle mangiate a Milano e dintorni, sarà il forno a legna, l’acqua sorgente, il freddo o la fame che viene in montagna, ogni volta che aspetto l’ordinazione, mi viene l’acquolina!
Verso le 22:00 presa l’auto e ripartiti per Milano, da 10 sotto zero, siamo tornati a 9° unica nota positiva ne rientro in città…
Ora a Milano aspetto l’occasione per tornare in montagna, dovrei andarci per capodanno se tutto va bene, e magari, mangiarmi un buon piatto fatto in casa di funghi e polenta!…
Che il primo imminente sia un giorno speciale per tutti.
Auguri Elena





















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