TEMPO D’AUTUNNO, ARRIVANO LE CASTAGNE!
L’anno scorso a metà ottobre in compagnia di un amico, ci siamo fatti una gita in montagna a Montecampione, località ben conosciuta dai molti sciatori, sul lago di Iseo, comune di Artogne. Lasciando l’auto ai piedi della montagna in un parcheggio comodo nel comune di Artogne, e risalendo da una strada secondaria che porta ad un paese, dal nome Acquebone, dove si può trovare una buona sorgente lungo il percorso e dissetarsi, ed una piacevole locanda per una siesta, la strada, tortuosa ma piacevole, anche perché non troppo transitata dalle auto, è più o meno di una decina di chilometri, si arriva a 1200 metri di altitudine con destinazione Montecampione naturalmente!
Risalendo a metà del percorso, incominciano le coltivazioni dei castagni, che specie in estate mantengono la strada fresca e ombreggiata.
Non avendolo previsto ho avuto una bella sorpresa, lungo il ciglio della strada ho notato già diverse castagne cadute, molte fuori dai ricci spinosi a causa delle auto transitate.
Il loro colore castano dorato era allettante, ne ho raccolta una e togliendone il guscio e la pellicina marrone, ne ho assaggiato la polpa croccante.
Il sapore era asprigno e leggermente allappante, ma nel complesso dolce .
Arrivata ad Acquebone, abbiamo fatto una breve fermata alla sorgente, poi siamo proseguiti fino a Montecampione.
( nella foto i primi castagni)
Era una giornata particolarmente nebbiosa e nuvolosa, così ci siamo fermati alla “Piazzetta” dove c’è una bella cremeria, e ci siamo bevuti una buona cioccolata con panna e due brioches calde per corroborarci.
Avendo lasciato l’auto all’inizio del giro, dopo un’oretta di relax, siamo ridiscesi, e all’inizio dei castagni, ne abbiamo raccolto un bel sacco, senza fatica e divertendoci a sgusciarle dai ricci, confrontando le diverse dimensioni che cambiavano da albero ad albero, o raccogliendo quelle già libere, aperte dalle ruote dei mezzi passati in quei giorni, visto che non ci sono divieti di raccolta, almeno lungo la strada.
Il piacere di raccogliere non ci ha fatto neppure stancare particolarmente.
Tornati all’auto, siamo rientrati alla base, Montecampione, dove ho un appartamento.
Pesato le castagne, più di 7kg….
Alla sera siamo andati a mangiare nella pizzeria di “Bettino” al condominio Val Grande, e come dessert, ci hanno offerto gratuitamente del vino bianco tipo moscato leggermente marsalato, come il vin santo toscano e delle dolcissime caldarroste cotte sulla brace!
Tornata Il giorno dopo a Milano ho approfittato delle mie castagne per farne delle caldarroste!
Non avendo ne il paiolo o il camino… le ho incise con uno o più tagli con un coltello affilato, senza
tagliare la polpa color crema, spruzzate leggermente con l’acqua per renderle più morbide e le ho sgranocchiate in compagnia di amici.
Specie quando sono così fresche trovo che sia il modo più appropriato per mangiarle, facili da sgusciare, saporite, e fortunatamente tutte sane!
Ho mangiato spesso anche i “marroni” della val di Susa, che sono più grandi e certamente di ottima qualità, ma devo ammettere che anche queste comuni castagne, non sfiguravano affatto.
Andando nei supermercati, ancora non si trovano, o se ci sono, è probabile che più che primizie quelle che vendono, esse siano quelle conservate dell’anno prima, lo potrete notare dal guscio opaco e quasi senza striature, ma vi assicuro che se si raccolgono, da molta più soddisfazione, ed è anche un’ottima idea per tenersi in forma tra flessioni e camminata!!!
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