lunedì 25 ottobre 2010

IL CERCHIO DELLE STREGHE












‘IL CERCHIO DELLE STREGHE’

Amanita muscaria


Fa parte della famiglia delle 'Amanitaceae'

Nasce nei boschi e nei prati circostanti, dall’estate all’autunno, la sua presenza spesso segnala la nascita dei porcini come tutte le amanite in genere.
L’etimologia del suo nome deriva da "muscarius" origine latina; pertinente alle mosche, perché è un potente moschicida, usato già nei tempi antichi. Si mettevano fette del fungo in una pentola con del latte, dopo un giorno di fermentazione, l’odore del liquido avvicinava le mosche che lo ingerivano provocando la loro morte.
Fungo velenoso e tossico, viene anche volgarmente chiamato cerchio delle streghe, visto che spesso nascono in questa formazione, quasi come un ‘sabba’, ed in più per le sue proprietà allucinogene, si diceva che questi funghi venivano utilizzati nelle loro pozioni e filtri magici….

Leggendo qua e là ho scoperto che: nell'antichità l'amanita era anche una fonte di commercio. Dove era rara poteva avere prezzi altissimi. Si racconta che alcuni popoli nordici barattassero anche una renna per un solo esemplare di amanita muscaria per usarla come allucinogeno.
Anche i russi la utilizzavano ancora prima della vodca.
In alcuni paesi come la Russia, viene anche venduta l'urina dopo la consumazione del fungo, che ne contiene la tossicità, ma con valori più bassi, tanto da diventare un antidoto al veleno per chi di solito le consuma.

Il cappello ha un diametro che può variare da 8-20 cm, da rosso cardinale a rosso aranciato, difficilmente giallastro, punteggiato di pellicola bianca, resti del velo.
La superfice è liscia ma striata al bordo nel senso delle lamelle; la pellicina rossa è facilmente staccabile dal cappello. Da giovane è chiuso in una forma sferica ma quando si apre diventa un bel cerchio, a volte si taglia agli estremi quando c’è siccità. In generale il cappello è spesso, e carnoso con lamelle fitte, libere, bianche, ogni tanto possono assumere una leggera colorazione tendente al giallo-limone.
IL gambo è bianco grosso, può raggiungere 20-25 cm circa di altezza per 1-3 cm di spessore, leggermente squamoso, cilindrico, ma vuoto all’interno. E’ slanciato e si rigonfia alla base in un bulbo.
La volva è divisa in fasce ad anello concentriche, che avvolgono il bulbo, sono bianche e persistenti.

Come quasi tutte le amanite ha l’anello, frastagliato e ben visibile, grande e membranoso, ma delicato, nella parte alta del gambo, bianco o della stessa tonalità del gambo.
La carne come tutto il resto del fungo a parte la superficie del cappello, è soda, bianca oppure giallo-aranciata in profondità, non particolarmente profumata.

E’ un fungo simbionte.
Per quanto sia considerato velenoso, in certe regioni viene però consumato, dopo aver eliminato la pellicina rossa del cappello, dove è concentrata maggiormente la sostanza tossica. oppure utilizzato dopo una lunga conservazione sotto sale, specie nell’est europeo.



A volte se dopo che sono nate avviene un grande temporale, ed i funghi ne sono esposti, può avvenire che le verruche sopra al cappello, si distacchino e, specie se il colore tende all’arancio, possono essere scambiate per l’amanita caesarea, che tutti conosciamo come il principe dei funghi, quindi attenzione alla colorazione del gambo, nel caso della caesarea, è sempre di un bel giallo uovo, mentre nella muscaria è bianco.

(foto a lato di AMANITA CAESAREA aperta e ancora nell'uovo)




( AMANTA MUSCARIA in fila indiana)




(francobollo)









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